Il Vangelo è l'insegnamento di Gesù Cristo, trasmesso dagli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni, usato ogni giorno durante le liturgie e le Sante Messe.
Il Vangelo secondo Matteo evidenzia la dimensione umana di Gesù e narra della vita e del ministero di Gesù, descrivendone la genealogia, la nascita virginale e l'infanzia, il battesimo e la tentazione, il ministero di guaritore e di predicatore in Galilea, il viaggio a Gerusalemme, segnato dalla cacciata dei venditori dal Tempio e, infine, la crocifissione e la resurrezione.
Il suo Vangelo è stato composto probabilmente ad Antiochia, in Siria, fra l'80 e il 90 d.C.
La tradizione cristiana attribuisce la composizione del Vangelo a Matteo, uno degli apostoli di Gesù.
A partire dal XVIII secolo, i biblisti hanno però sempre più frequentemente messo in discussione la tradizione e una parte degli studiosi moderni ritiene che Matteo non scrisse il Vangelo che porta il suo nome e che l'autore debba invece essere comunemente identificato con un anonimo cristiano che scrisse verso la fine del I secolo un testo in lingua greca, piuttosto che in aramaico o in lingua ebraica.
L'attribuzione è molto antica e poiché Matteo è una figura relativamente poco rilevante nella prima letteratura cristiana, l'attribuzione a Matteo ha comunque ancora i suoi sostenitori.
La ricostruzione ampiamente prevalente tra gli esegeti biblici moderni è che l'autore del Vangelo secondo Matteo (come pure quello del Vangelo secondo Luca) abbia usato come fonte la narrazione del Vangelo secondo Marco per la vita e la morte di Gesù, più l'ipotetica fonte Q per i suoi detti.
Una ricostruzione che ha avuto minore successo vuole invece che quello di Matteo sia stato il primo Vangelo a essere scritto, che sia stato usato per la stesura del Vangelo di Luca e che il Vangelo di Marco sia il risultato dell'unione dei Vangeli di Matteo e di Luca.
Dei quattro Vangeli canonici, quello di Matteo è più vicino all'Ebraismo del I secolo.
Una caratteristica del Vangelo di Matteo, ad esempio, è che si sottolinea ripetutamente come Gesù soddisfacesse le profezie ebraiche.
Gli studiosi concordano sul fatto che l'autore del Vangelo di Matteo fosse un giudeo cristiano, piuttosto che un gentile.
L'autore ha disposto gli insegnamenti di Gesù in cinque sezioni: il sermone della montagna (5-7), il discorso della missione (10), la raccolta di parabole (13), le istruzioni per la comunità (18) e infine gli insegnamenti sul futuro (24-25).
Similmente agli altri due Vangeli sinottici e a differenza del Vangelo secondo Giovanni, nel Vangelo secondo Matteo Gesù parla più del Regno dei Cieli che di sé stesso, inoltre insegna principalmente attraverso brevi parabole o detti piuttosto che con lunghi discorsi.
Il racconto della nascita, con l'omaggio dei saggi, la fuga in Egitto e la strage degli innocenti, non ha paralleli negli altri Vangeli ed è differente dal corrispondente racconto di Luca.