La nostra Comunità si appresta a entrare nella Settimana Santa, la settimana in cui siamo invitati a celebrare il mistero della Pasqua di Gesù, una Pasqua che quest’anno è però segnata inesorabilmente dalla situazione drammatica e angosciante che stiamo vivendo.
I piccoli segni di speranza di questi ultimi giorni, che sembrano lasciarci intravedere un barlume di luce al termine di questo tunnel che sembra non finire mai, non sono sufficienti ad attenuare quel senso profondo di incertezza e di ansia che ci accomuna.
E' forte l’apprensione per le tante persone anche conosciute, vicine, delle nostre famiglie che sono state colpite e straziante il dolore per i tanti morti (troppi) che ci stanno lasciando in questi giorni e che non possiamo nemmeno “salutare”, ci sembrano proprio strappati, portati via senza neppure un’ultima possibilità di vederli.
Anche la nostra fede in questa situazione vacilla, ma, al di là dello sforzo immane ed eroico delle tante persone in prima linea nella lotta al morbo (medici, infermieri, volontari, ed il personale che opera nei settori produttivi ed assistenziale indispensabili… che non finiremo mai di ringraziare) è l’unica “forza” che ci resta, a cui aggrapparci per trovare l’energia e soprattutto la speranza di poter superare (anche se la strada sarà ancora lunga e impervia) questa drammatica e faticosa prova.
La Settimana Santa con la celebrazione della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù può diventare uno squarcio di luce che viene a smorzare quella coltre buia ed impenetrabile che sembra avvolgerci.
Sentiamo come Gesù il Figlio di Dio fattosi uomo, si immerge nella sofferenza e “passione” della nostra umanità, non siamo soli, non siamo abbandonati da Dio (anche se a volte ci sembra lontano, indifferente alla nostra vicenda dolorosa…), ma Lui, attraverso Suo Figlio, condivide con noi anche la storia che stiamo attraversando dentro questo dramma che ci coinvolge personalmente e sembra allargarsi sempre più a tutta l’umanità.
Certo non potremo ritrovarci insieme fisicamente, nelle celebrazioni liturgiche, non per questo però anche in questo periodo surreale smettiamo di essere comunità.
Noi sacerdoti celebreremo da soli l’Eucaristia del Giovedì Santo (ore 17,00) e del giorno di Pasqua (ore 10,00) per le altre celebrazioni siamo invitati a seguirle in televisione su TV2000 (con il Papa) e TvBergamo (con il nostro Vescovo) o anche su altre reti che trasmettono i Riti della Settimana Santa.
Potremo così ugualmente “partecipare”, anche se non di presenza, alla celebrazione del Mistero Pasquale, cuore e centro della nostra fede.
Lo faremo personalmente o meglio ancora come famiglia, riscoprendo quella dimensione di “Chiesa domestica”, che un po’ noi avevamo perso, e che paradossalmente questa triste situazione ci porta a far emergere.
Importante sarà disporre il nostro animo a porci nella condizione di vivere queste celebrazioni davanti a una TV, non come uno spettacolo a cui assistiamo, ma come un momento di fede e di preghiera che ci chiede quindi attenzione, devozione e raccoglimento.
Ci mancherà certo la partecipazione diretta, soprattutto la possibilità di accostarci per nutrici dell’Eucaristia, ma lo potremo fare spiritualmente, sapendo che Gesù può venirci incontro anche attraverso tante altre strade (riscopriamo quelle!) e ringraziamo di poter oggi usufruire di quei mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione per supplire a questa situazione di emergenza.
Fondamentale sarà aprire il nostro cuore per lasciarci abbracciare dal Mistero di Cristo che muore e risorge per noi e ritrovare lì quella luce e quella speranza tanto necessarie per tutti ed in particolare per le tante persone, anche nella nostra comunità, stanno soffrendo a causa di questo dramma; affideremo all’abbraccio misericordioso del Padre anche i fratelli e le sorelle che in questo periodo ci hanno lasciato in modo così tragico e angosciante.
Un ricordo particolare per don Angelo Bernini.
Anche se con lo strazio nel cuore, vogliamo sperare che la Settimana Santa ci aiuti, almeno un po’, a risollevarci nell’animo con la consolazione della nostra fede.
Con i sacerdoti della Parrocchia, il Vostro parroco
Don Mario