Ormai da diverse settimane ci “incontriamo” e comunichiamo attraverso questa lettera settimanale che vuole essere, in questo tempo di emergenza, un piccolo segno, dell’accompagnamento della Parrocchia ed in particolare dei suoi preti in una situazione per tanti aspetti paradossale e comunque complessa che viene a toccare proprio quelli che sono i rapporti di relazione ed interpersonali della nostra società e quindi anche della Comunità Cristiana.
In questa settimana, da lunedì scorso, siamo entrati nella tanto attesa “fase 2”, questo ci porta ad intravedere un po’ di luce, anche se l’uscita dal “tunnel” sembra ancora non così immediata, anzi i rischi ed il pericolo continuano ad essere incombenti e l’attenzione e il senso di responsabilità di tutti non possono certo venir meno in questa fase; ne va di mezzo non solo la nostra salute, ma anche la sicurezza degli altri e quindi in questo caso “responsabilità” equivale per noi cristiani a carità, nel senso più profondo di questo termine che significa fare nostro e quindi accogliere l’amore di Dio e condividerlo fra noi facendoci carico gli uni i pesi degli altri.
Nel Vangelo di questa domenica Gesù dice: “Io sono la via, la verità, e la vita” (Gv 14,6) e credo che nessuna parola meglio di questa, almeno per i credenti, possa diventare luce e speranza in questo momento così difficile, confuso e incerto nel suo sviluppo. Gesù ci è vicino, non ci ha mai abbandonato, è al nostro fianco, stando dentro la sofferenza, la paura, l’angoscia nostra e soprattutto di tanti ammalati (che speriamo continuino a diminuire), dei loro familiari, ma anche di tanti operatori sanitari che a diversi livelli si stanno battendo per poter alleviare e possibilmente guarire chi è stato colpito da questo terribile morbo.
Gesù il Crocifisso-Risorto, “via, verità e vita”, ci garantisce che anche i tanti fratelli e sorelle, che in questo periodo sono morti, sono stati presi per mano da Lui ed ora sono nella pace dell’Amore misericordioso del Padre.
La “fase 2” porta con sé anche la possibilità della riapertura delle nostre Chiese per la Celebrazione dell’Eucaristia “con i fedeli”; è un passaggio, non certo definitivo, ma carico ancora di tanti dubbi, complicazioni, restrizioni, norme di rispetto e sicurezza, che rendono il tutto non privo di difficoltà ed incertezze circa la sua applicazione.
Siamo entrati in possesso del Decreto governativo, attendiamo ora ulteriori precisazioni e specificazioni da pare della nostra Chiesa Diocesana e poi cercheremo di organizzarci per poter offrire anche alla nostra Comunità parrocchiale la possibilità di riprendere, anche se sarà in forma minima, alcune celebrazioni che sono essenziali per il nostro essere cristiani.
La Messa sarà offerta “in Chiesa” per un numero limitato di persone e non tutti potranno quindi essere presenti, vedremo come organizzarci; resta comunque valido l’invito a “restare a casa” per coloro che sono più “fragili” di fronte al virus, vale soprattutto per gli anziani, persone con particolari patologie e continuerà per loro, come per tanti altri, la possibilità di “partecipare” alla Messa attraverso i tanti mezzi che la tecnologia moderna ci mette a disposizione.
La nostra Parrocchia nel suo piccolo continuerà ad offrire la possibilità di seguire, soprattutto la S. Messa della domenica (in questo mese di Maggio anche il Rosario alle 20,30 il lunedì sera) attraverso la radio parrocchiale e il canale Facebook di Leminenews e cercherà di rispondere alle esigenze che man mano emergeranno, nel limite del possibile, secondo quelle disposizioni di sicurezza, che la particolare situazione sta imponendo.
Abbiamo, quasi, ultimato la “sepoltura” di diversi defunti che abbiamo avuto in questi ultimi due mesi, alcuni hanno atteso diverse settimane; questo ci è spiaciuto molto ed è una ferita profonda nel cuore; purtroppo l’emergenza è stata tale da costringerci ad “accumulare” un numero consistente di sepolture nella stessa giornata; abbiamo cercato di rispettare le norme vigenti fino a questi giorni; speriamo prossimamente di poter “ricordare” con una celebrazione più adeguata questi fratelli e sorelle, che ci hanno lasciato in modo così drammatico e “solitario”.
Continuiamo ad affidarci al Signore, per trovare in Lui la forza, l’energia ed il sostegno indispensabili per superare questo difficile momento; e sostenendoci anche vicendevolmente, facendo sentire la nostra vicinanza, anche se a distanza, a coloro che sono più in difficoltà, pensiamo soprattutto ai nostri ammalati ed anziani, l’impegno e lo spirito di abnegazione a diversi livelli di tante persone, anche se il loro volto resta nascosto dietro una mascherina, sono il segno di una umanità che spesso è capace di trarre fuori da sé il meglio proprio nella difficoltà e nella prova.
Con i sacerdoti della Parrocchia, il Vostro parroco
Don Mario